venerdì 1 novembre 2013

Pere Martin Sec al vino rosso

Oggi propongo una ricetta della cucina tradizionale piemontese: le pere Martin Sec al vino rosso (in questo caso un Monica di Sardegna DOC vendemmia 2009).

Il loro sapore dolce ed aromatico unito alle spezie fanno sì che sia un fine pasto perfetto per le fredde giornate autunnali.




Ingredienti:
Pere Martin Sec 
300 ml di vino rosso
200 ml di acqua
200 gr di zucchero semolato
1 stecca di cannella
3 chiodi di garofano

Preparazione:
Lavare le pere con cura, senza privarle del picciolo nè della buccia (ma se preferite si possono anche pelare).
 
In una casserola versare il vino, l'acqua e lo zucchero e portare lentamente a bollore. A questo punto unire la stecca di cannella ed i chiodi di garofano, e far bollire ancora un paio di minuti.
E' il momento di immergere le pere, e lasciar cuocere per 10-15 minuti, girandole almeno una volta per ottenere la cottura uniforme.
Rimuovere le pere conuna schiumarola, filtrate con un colino il vino e rimetterlo sul fuoco per continuare la bollitura, fino ad ottenere uno sciroppo.


Presentazione: 
Mettere una pera in una coppa Martini e colare un po' di sciroppo di vino, decorando con una stecca di cannella.



venerdì 25 ottobre 2013

Curiosità: la zucca di Halloween era una rapa

Jack era un fabbro irlandese astuto, avaro ed ubriacone. 
Tanto astuto che riuscì ad ingannare il diavolo che in un paio di occasioni tentò di prendere la sua anima, prima catturandolo e poi lasciandolo libero in cambio della promessa di essere lasciato in pace.

Quando Jack morì, poiché durante la propria vita commise tanti peccati, non ci fu posto per lui in paradiso, e tanto meno all'inferno, dal quale venne scacciato dal diavolo che era ben contento di lasciarlo vagare come anima tormentata. Per allontanarlo il diavolo gli tirò un tizzone ardente, che Jack mise in una rapa che aveva con sè, per farsi luce nel suo errare senza tregua sulla terra nel tentativo di trovare un posto che lo accogliesse.

Halloween sarebbe quindi il giorno durante il quale Jack si aggira in cerca di un posto che lo accolga. Gli irlandesi mettevano una rapa intagliata con dentro una candela fuori dalle proprie case per far sapere al fantasma di Jack che nemmeno da loro era ospite gradito.

I Jack-o'-lantern venivano quindi ricavati da grandi rape prima che la grande carestia delle patate colpì gli irlandesi, che migrarono in America e dove sostituirono alla rapa la più diffusa zucca americana.




giovedì 24 ottobre 2013

Dolcetto o Scherzetto? Halloween


Feisfood non è solo cucina e ricette, ma è anche un blog di tendenza e stile abbinato alla cucina. Quindi quale migliore occasione per inaugurare questa rubrica se non.. Halloween.

La sera del 31 Ottobre è vicina, e ci si appresta ad organizzare cene tra amici, tra addobbi macabri e zucche intagliate.
Penso ad Halloween e mi vengono in mente molte suggestioni, ma quelle che preferisco sono quelle che conciliano il gotico e l'eleganza.

Partiamo dai colori: questa ispirazione usa principalmente il bianco ed il nero, con piccoli interventi di colore come l'arancione delle zucche, o il rosso sangue di un cocktail.

La tovaglia o runner: di colore bianco o nero, si può scegliere tra fantasie gotiche damascate, i polka dots come base o interventi con pon pon o piccole borchie, oppure delle reti o maglie da sovrapporre.


I piatti e posate: rispolveriamo la vecchia argenteria, quindi sì a posate in argento e lavorate. Utilizziamo sottopiatti, ciotole e piccoli contenitori anch'essi in argento. Il tutto a fare da cornice a piatti in ceramica bianchi e neri, da alternare, ad altri in fantasia gotica. Perfetti nastri in velluto nero come segnaposto.


I bicchieri: prediligiamo i bicchieri con stelo, lavorati ed arricchiti di dettagli. In cristallo trasparente o poliproplene nero, la scelta è ampia, e può ricadere anche su piccole coppe in argento, o semplici bicchieri alti e trasparenti in cui prevarrà il colore del cocktail di benvenuto.


Le decorazioni: simbolo di questa festa, le zucche non possono mancare. Usate come centrotavola, come segnaposto o portacandela, devono essere le protagoniste della tavola!


(fonte immagini: Google)

martedì 22 ottobre 2013

Cheese 2013 | Le forme del latte

Cheese è profumo, è storia, è arte e innovazione. Buona visione e... Arrivederci all'edizione 2014! 





Porro



Nome: Porro

GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC

Classificazione: Allium Porrum

Origine: Il porro è originario della regione mediterranea. Coltivazione di antica memoria, questo vegetale era già conosciuto dagli Egizi e dai Romani. In Italia è coltivato al centro-nordo, mentre in Europa è diffusa la coltivazione soprattutto in Francia, Belgio, Olanda e Germania.

Descrizione: Le foglie opposte di colore verde scuro / giallastro formano una sorta di fusto. Dopo il secondo anno di vita si ha la fioritura ad ombrello formata da tanti piccoli fiori bianchi.

Aspetti nutrizionali: Il porro è molto ricco d'acqua (più del 90%) e quindi è veramente poco calorico. È ricco di vitamina B9, fonte di fibre dolci, e fonte di vitamina B6. La sua concentrazione di potassio è molto elevata, quella di sodio molto bassa: ciò gli conferisce proprietà diuretiche naturali. Inoltre i porri costituiscono un eccellente lassativo, delicato e non aggressivo, adatto agli organismi più sensibili. 
La parte bianca del porro contiene fibre solubili molto delicate digeribili da parte di tutti. La parte verde contiene, invece, fibre più dure.

Suggerimenti in cucina: Il porro (più delicato) può sostituire la cipolla, e viene impiegato per preparare minestre, brodi, zuppe, risotti, frittate o tortini, stufati, creme e salse. E' adatto anche per condire la pasta e come base per realizzare un soffritto; tagliato in sottili rotelline può essere consumato anche crudo in pinzimonio o per guarnire ed aromatizzare insalate.

Il porro è usato come erba aromatica per la cottura di carni lesse, zuppe, piatti di maiale e di agnello; si può usar eil porro come "cartoccio" naturale per avvolgere cibi, in particolare il pesce, poichè ne migliora la digeribilità della preparazione.

Ricetta consigliata: Torta salata patate, porri e pancetta

mercoledì 16 ottobre 2013

Cheese 2013 | Le forme del latte

Cheese 2013 | Le forme del latte è stata l'occasione di poter conoscere da vicino l'azienda Ferrari Formaggi, un'azienda che dal 1823 produce e commercializza due dei più importanti prodotti dell'arte casearia italiana, il Parmigiano Reggiano ed il Grana Padano.

Grazie a Mariachiara Montera ed al suo invito a partecipare come foodblogger a questa giornata speciale ho potuto assistere all'apertura delle forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano Riserva stagionate oltre 20 mesi, poterne sentire il profumo così intenso e gustarne il sapore appena dopo l'apertura.

La giornata è iniziata allo stand Ferrari con il racconto del Casaro di come nasce una forma di Parmigiano Reggiano: da quei 550 lt raccolti nei territori dell'Alta Valtaro (un angolo di terra emiliana tra Liguria e Toscana) e lavorati nello stabilimento di Bedonia a più di 700 mt sul livello del mare, nasce una forma che può fregiarsi del titolo di "Prodotto di Montagna".

Maricler intervista il Casaro 

Successivamente entra in scena la figura del Battitore, una figura molto esperta che grazie alla sensibilità del tatto e dell'udito controlla ogni singola forma e riesce a percepire la presenza di eventuali anomalie all'interno della forma.

La battitura di una forma  

Effettuata la battitura le forme vengono messe in stagionatura in ampie celle e vi trascorrono molti mesi, fino a raggiungere il massimo della qualità possibile.

Fonte: Ferrari Formaggi

Arriva il momento dell'apertura della forma, il casaro con l'utilizzo dei coltelli incide la forma fino a quando le due metà non si distaccano... E si sprigiona un profumo fantastico. 

I coltelli, il taglio, l'apertura. 

La giornata continua e inizia la conferenza di presentazione della collaborazione tra Ferrari Formaggi e SlowFood: un bel progetto per fare incontrare un prodotto della GDO come il Parmigiano Reggiano di Montagna stagionato 30 mesi con quelli dei Presidi SlowFood, come le composte ed i mieli.



Il miele di Ape Nera Sicula, la Conserva di Limone Interdonato di Messina, il Miele di Alta Montagna e la conserva di agrumi prodotta con il Mandarino Tardivo di Ciaculli prodotti SlowFood che si sposano perfettamente con il "sapore equilibrato con aromi che richiamano note floreali e fruttate dei pascoli" per Parmigiano Reggiano. 

***
Un grazie particolare alle sorelle Ferrari, nei loro racconti e nei loro occhi brilla la passione e l'amore di chi le cose, con passione, le fa davvero. 

Un caro saluto invece al nutrito gruppo di foodblogger che erano presenti tra le quali Tea, ValeriaMicolAlessandra, Margherita, Nicole, ed ovviamente Mariachiara e Fabrizio.


Vi lascio con questo video molto bello e divertente prodotto da Ferrari Formaggi, in cui si percepisce benissimo cosa sia stato questo evento ;)


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